C’è davvero tanto di cui parlare quando si tratta di ISO.
Nel corso base affronto questo argomento, come lo affronto anche nei workshop dedicati alla ritrattistica, e nel corso avanzato.
Perché così tanto spesso e perché un argomento come gli ISO viene trattato dal base all’avanzato?
Beh, perché per quanto di semplice comprensione nasconde molte piccole variabili che possono essere comprese appieno dopo un certo periodo di pratica, più o meno assidua.
Dunque, in primis bisogna sapere che l’ISO che originariamente stabiliva un numero unificato (per questo si chiamava ISO) per designare la sensibilità del rullino. Più era alta la sensibilità più era migliore la resa con bassa luce, ma era anche minore la definizione della fotografia dovuta a quello che era il “rumore”.
Esempio di due immagini con diversa regolazione dell’ISO
Le due immagini sovrastanti sono state scattate in occasione dello stesso Workshop, ma a causa della posizione dalla quale gli scatti sono avvenuti, si avevano diverse condizioni di luce che hanno portato a due diverse scelte di impostazione dell’ISO.
Oggi nella fotografia digitale ogni fotocamera, gestisce l’ISO con uno specifico algoritmo diverso da quello di tempo e diaframma e diverso da quello di altre fotocamere, alle volte persino se dello stesso Brand.
In questo articolo diamo una prima lettura di quello a cui serve l’ISO, per poi approfondirlo nei miei corsi.
Premesso che la quantità di luce che colpisce il sensore, non è la stessa quantità di luce viene catturata de esso, esattamente come nella fotografia analogica, dall’impostazione dell’ISO si sceglie la quantità di luce che il sensore dovrà catturare, nello scatto e quindi la luminosità della nostra fotografia.
Ma attenzione, maggiore sarà l’ISO che sceglieremo, maggiore sarà il rumore (ergo, la grana) nel nostro fotogramma.
Bresson in un’intervista dichiarò che il rumore nelle fotografie non gli dava fastidio, ma che a lui interessava vedere tutte le sfumature di grigio, totalmente in contrapposizione a Giacomelli, che in fotografia, il risultato che voleva vedere era appunto il Bianco ed il Nero, definito, marcato e duro; a lui le sfumature interessavano meno.
Con questo volevo introdurre una riflessione finale; oramai in epoca digitale, non è difficile modificare le fotografie dopo averle scattate, è quindi, veramente “easy” eliminare il rumore di fondo, dovuto a un ISO troppo alto, in un fotogramma da voi scattato. Quindi in fase di scatto, potremo scegliere un ISO che ci permetta di ottenere la fotografia desiderata, ovviamente senza esagerare; L’ISO scelto non dovrà essere troppo basso ne eccessivamente alto; insomma andrà ben dosato. Onestamente, soprattutto nel bianco e nero, a me una rumorosità eccessiva a me non arreca disturbo, alle volte neanche la riduco in fase di sviluppo.
Ultima chicca, volete sapere una maniera per eliminare il rumore in un vostro scatto, un poco vecchia scuola? Vi basterà Aggiungere Grana in sviluppo (o postproduzione),
Se vi interessa l’argomento non esitate a chiedere nei commenti, o via email. Magari ne potrei parlare in un articolo futuro.
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