Nelle nostre fotocamere, è integrato un esposimetro. Questo tipo di esposimetro è di tipo TTL (trought the lens), ovvero legge la luce riflessa dal soggetto che passa attraverso le lenti che in quel momento sono montate sulla nostra fotocamera ci dà una lettura della luce, in modo tale che se lo “Ascoltiamo” riusciamo ad ottenere una foto “Media”.
Nei miei corsi sia nel corso base sia in diversi Workshop dedico del tempo alla funzione dell’esposimetro e l’interpretazione di esso nell’ottenimento della foto desiderata.
Come detto la luce entra nella nostra fotocamera, passa attraverso l’obiettivo e viene letta dall’esposimetro. Regolando tempo, diaframmi ed ISO, noi notiamo che questo indicatore sull’esposimetro si sposta, verso destra, indicando che la fotografia che stiamo per ottenere verrebbe sovraesposta, fino a bruciare le zone di luce, oppure verso sinistra, quindi sottoesponendo la fotografia, ed anche in questo caso se andiamo a sottoesporre pesantemente bruceremo le zone d’ombra rendendole irrecuperabili in postproduzione.
Un esercizio validissimo per chi è alle prime armi, che consiglio di fare nei miei corsi base, è quello di cercare di ottenere fotografie con esposimetro indicante lo “0”.
Certo è un modo lento e difficile di ottenere fotografie “Medie”; cosa che la fotocamera farebbe in un nanosecondo in automatico, ma se non iniziamo da questo processo non semplice ed apparentemente inutile, non inizieremo mai ad avere una conoscenza più approfondita del nostro “Ferro” e non avremo mai una evoluzione nella nostra tecnica e nel nostro stile fotografico.
Come disse Henrì Cartier-Bresson “Io considero la mia macchina fotografica un prolungamento del mio occhio”; lui si riferiva alla Leica, ma ognuno di noi ha la propria attrezzatura; e sarà con quella che dovrà compiere il proprio cammino fotografico.
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