Quante volte vi è capitato che qualcuno commissionandovi un servizio, vi abbia chiesto i file RAW?
Dai almeno eviti di lavorarli! È più comodo per me! Tranquillo poi ci penso io! me le seleziono io. Ecc.
Questa è una cosa che mi è capitata, non molto spesso, sia in ambito amicale sia in ambito professionale, da poco ho inserito nei miei corsi, sia nell’avanzato sia nel PRO, alcuni momenti in cui parlo dei RAW e della loro gestione (non tecnica bensì pragmatica). Quindi l’articolo del giorno è “Tenetevi i file RAW!!!!”.
Innanzi tutto, se non sapete quali sono le differenze di base tra raw e jpg vi invito a leggere questo articolo dove parlo delle differenze tra questi due formati di file immagine.
Potremmo dividere l’articolo in tre sezioni, anche perché esistono tre serie di motivazioni ben distinte per le quali non consegnerei mai i miei RAW.
La prima serie di motivazioni è di tipo tecnico/funzionale e riguarda la dimensione dei file nonché la selezione di essi.
Venendo dall’epoca della pellicola, so dosare le fotografie che scatto, ma pur scattando in uno shooting 1000 fotografie belle, opererò comunque una selezione scegliendo quelle da pubblicare, condividere sui social, postare, inviare, a contatti e gruppi, ergo utilizzerò gli scatti migliori. È giusto che l’utente finale veda gli scatti che io avrò selezionato, e non tutti.
Altra motivazione per non inviare o copiare i files RAW, è il loro peso. Uno shooting, una uscita, un evento, o qualsiasi altra occasione per far foto, vi fa tornare a casa con una o due memorie piene di scatti. Siamo quindi, tranquillamente ad una massa di dati superiore ai 10 o anche 20 giga. Li inviereste via internet? Ecco; vi siete risposti da soli.
Parlando di un’altra serie di motivazioni, entriamo nell’ambito professionale.
Non consegnerei mai i miei RAW, perché non vorrei mai vederli in primis modificati da un altro, neanche in mano ad un altro, visto che nei RAW ci sono tutti i dati della fotocamera e dell’obiettivo (marca, modello, matricola), quindi sono anche uno strumento giuridico per provare la paternità della fotografia, qualora necessiti.
Un ultima serie di motivazioni, che riprenderò anche quando parlerò di “rapporti tossici in fotografia”, risiede nel fatto che come ho sentito dire da altri personaggi noti, la fotografia in media è fatta di un 50% che è lo scatto ed un 50% che è lo sviluppo (o postproduzione); io dal mio canto metto nello scatto tra il 70% al 90%, ma il succo è semplice. Il 100% della fotografia, è fatta dal fotografo. Scatto, sviluppo e condivisione sono tutte ad opera nostra, sarebbe anche da far sensibilizzare l’utente finale, cliente, amico, parente, oltre a non chiedere i RAW, che tanto se li avesse saputi lavorare, avrebbe scattato anche le fotografie, a non ritagliare, applicare filtri, e altri abomini simili, visto che la foto verrebbe martoriata.
Insomma. RAW sono importantissimi, e se ci deve essere una o qualche copia di essi in giro, beh devono essere tutte in mano al fotografo. Quindi a meno di accordi presi a monte, e se volete la mia, evitate di prenderli, i RAW devono rimanere a voi.
Unica risposta che io do a chi mi chiede la consegna dei RAW, è “NO!”
Per oggi l’articolo è finito, se vi è piaciuto e se lo avete reputato interessante, condividete l’articolo, naturalmente se volete commentate e scrivere le vostre esperienze in merito, condividete e qualora abbiate dubbi non esitate a fare domande a riguardo.
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