È ormai consueto utilizzare i nostri smartphone, per una moltitudine di “Servizi o applicazioni” che sono ben lungi dalla telefonia: giochi, acquisti online, prenotazione viaggi, social, geolocalizzazione e tra questi vi è anche la fotografia. In passato abbiamo parlato delle differenze tra telefono e fotocamera dal punto di vista Tecnico-Hardware, oggi invece affronteremo il discorso dal punto di vista software.
Dando una prima occhiata ai due “Arnesi” dal punto di vista funzionale, notiamo subito una particolarità: uno dei due (lo smartphone) ha molteplici funzioni, l’altro (la fotocamera) ne ha soltanto una. Superato ciò, e ricordandoci che, fotocamere a rullino a parte, sia fotocamera sia telefonino hanno un Hardware di base molto simile, Processore, scheda madre ecc, non dobbiamo pensare che pur avendo entrambi la funzione di scattare fotografie lo facciano allo stesso modo ed ottenendo la stessa qualità finale di immagine.
Questo perché?
Beh, ci sono tre motivazioni di carattere “Programmativo” principali, oltre ad un’altra mezza milionata secondarie; queste sono: il software di base, quelli che chiamo emulatori, e le “Mappature” delle immagini.
Il Software di base:
Di questo aspetto c’è molto poco di cui parlare, basta fare un esame non molto accurato dei due “Devices”; lo smartphone è costruito e soprattutto programmato per assolvere diversi compiti, primo tra essi comunicare, e secondariamente fotografare, fare luce, giocare, vedere film ecc. mentre la fotocamera ha un software “Dedicato”. In poche parole tutta la scheda madre il processore e le memorie, sono guidate da un Software meno complesso, più “Agile” e che non deve preoccuparsi di conflitti tra funzioni che possano andare in contrasto tra di esse.
Per parlarne più specificatamente, un Software è costituito da “Linee di comando”, in una fotocamera ve ne sono meno, e non si vanno a mischiare con linee che riguardano giochi, chiamate, messaggi ecc.
Gli emulatori.
Molti fotografi dicono spesso, che una fotocamera ha tante funzioni che non sono presenti in un telefonino, come per esempio la regolazione del diaframma, della quale parlo in questo articolo; cosa che mi sembra ovvia visto che ad oggi nessuno Smartphone è provvisto di tale meccanismo. Si perché come ho scritto in questo articolo, il diaframma non è altro che un meccanismo dell’obiettivo azionato da un comando via software. Molti obiettano dicendo: “Ecco qui! Vedi? Qui ho la regolazione del diaframma nel mio telefonino!!! Vedi che c’è la regolazione del diaframma?!?!?” ecc.
Beh questo è quello che si chiama “Emulatore”, un software che emula le funzioni di un qualsiasi “arnese” alle volte bene alle volte meno, ed alle volte in maniera pessima. Esiste nel Google play per esempio una app che si chiama termocamera. Pensate che veramente il vostro telefonino una volta installata questa app diventi una termocamera? Se la risposta è si, vi sbagliate. La funzione di termocamera in questo caso viene “Emulata” ovvero viene il software (la App) tira ad indovinare zone calde e fredde dei soggetti inquadrati.
Tornando alla fotocamera del nostro telefonino per esempio essa “Emula” il Diaframma, di una qualsiasi fotocamera reflex, ma non possiede tale meccanismo inoltre ad avere delle caratteristiche costruttive totalmente diverse da un obbiettivo di una fotocamera reflex, ma di questo ne ho parlato in quest’altro articolo.
Le “Mappature Colore”
Per “Mappatura Colore” intendo il profilo colore delle immagini. Di questo argomento parlo più approfonditamente in questo articolo. Ebbene vi sorprenderà sapere che il nostro Smartphone per rendere le immagini più “Accattivanti”, le ricolora secondo alcuni parametri scelti dal proprio costruttore, proprio come nelle immagini qui in esempio:
Potete notare che la fotografia scattata dallo smartphone è “Ricolarata” con una mappa colore chiamata “Teal & orange”.
Non so se realmente tutti i telefonini ricorrano a questo stratagemma al momento dello scatto, ma sono abbastanza sicuro di si, soprattutto per i cellulari di fascia medio-alta o alta. Ovvimente questa “Colorazione Artificiale” non è semplice da identificare, soprattutto per chi non presta molta attenzione alle foto che scatta con il proprio smartphone, oppure non ha un occhio cosi “Fotograficamente Addestrato”.
Con questo non voglio dire che sono contrario all’esistenza delle mappe colorazione ed al loro utilizzo, dico soltanto che preferisco che sia io a scegliere quale mappa applicare ed in che momento, e magari farlo anche in maniera un po’ meno grossolana…
Per oggi l’articolo è terminato. Se vi è piaciuto o se avete qualcosa da dire a riguardo o fare delle domande, mettete un like, commentate e condividete.
Hugo Ph
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