ovvero come sopravvivere in un mondo di selfies al culo e filtri da smartphone
È da tempo che giro su forum, gruppi, seguo e tengo workshops e seminari a proposito di diversi argomenti in fotografia; per questo voglio inaugurare questa sezione che appunto si chiamerà “Resilienza fotografica” nella quale non voglio limitarmi soltanto a parlare di fotografia, il che di per sè è già un argomento vasto, ma mi esporrò dando la mia opinione su molti argomenti, che i più, vuoi per non curanza o per quieto vivere, soprassiedono e che una estrema ridondanza nella comunicazione, tipica del web, li ha resi assodati e di uso comune.
Il primo concetto da sapere, è tanto semplice da enunciare, quanto difficile da far proprio; quindi prima vi abituerete a quesa idea, e prima inizierete a “Camminare sulle vostre gambe” nel sentiero sconnesso della conosceza. Questa regola non vale solo in fotografia, ma vale nella vita reale, nel mondo dell’informazione e nella scienza, ed è la seguente: “Una idea Sbagliata, rimarrà sempre sbagliata anche se ripetuta infinite volte; infinito sarà soltanto il numero delle persone che sbaglieranno seguendola.”
Per esempio vi do un piccolo spoiler: Sebastiao Salgado in questo articolo sostiene che “Scattare con il telefonino non c’entra niente con la fotografia”
Infine, parafrasando Jerry Weintraub (e citando Sheldon Cooper da bravo Nerd che sono): “Pensate a questi articoli come delle conversazioni davanti un drink, o dei semplici momenti di riflessione.” L’intento mio non è quello di impartire lezioni, bensì condividere esperienze frutto di anni di studio e pratica in fotografia. Se questi articoli si rivelereanno utili, beh ognuno di voi acquisirà nozioni, curiosità, e un proprio punto di vista su quella che è la Fotografia. Molti potranno dire che la tecnica, come la matematica non è un’opinione; la tecnica è appunto “Tecnica”, si vero, ma decidere come e quando applicarla è un’opinione ed ha fatto, e continua a fare la differenza tra tutti i fotografi (come anche tra tutti i matematici) del presente e del passato. In genere a chi dice cose del genere io porgo la seguente domanda: “Se è vero che la tecnica e la sua applicazione è universale e standard, come mai le fotografie di Bresson e di Giacomelli sono tecnicamente agli antipodi?”
Buona Lettura
Hugo
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