La polemica principale del momento è che i grandi (e piccoli) marchi di vendita online, abbiano rovinato il mercato, quello fatto di persone nei negozi fisici, di acquisti e di trepidazione per le feste; insomma che abbiano rovinato la tradizione del Natale.
Ma si può incolpare un fucile di omicidio?
Cosa era il Natale prima di essi? Come sarebbe se non ci fossero? Senza Amazon, Ebay, ed altre decine shop online, come sarebbe la tradizione del Natale?
Centri commerciali e corsi affollati di persone stressate ma invogliate dai media, alla ricerca regali, gadgets ma anche qualsiasi cosa che possa rendere più agevole l’organizzazione delle feste, dolci già confezionati, preparati, o addirittura menu completi per i giorni di festa trovabili in tutti i negozi, dal centro commerciale sino alla gastronomia all’angolo. Quello andava bene però. Giusto? L’aver spostato, nel corso dei decenni, la vita della famiglia durante le feste, dal “Focolare di casa” al centro commerciale andava bene, mentre vedere spostato lo shopping dal fisico all’online, vedere una escalation di regali acquistati in rete, rappresenterebbe la morte delle tradizioni. Davvero?
Certo, vero è che il primo percorso, da casa al centro commerciale per intenderci, ha ricoperto più di mezzo secolo, mentre quello dal centro commerciale agli acquisti web poco più di un lustro, registrando picchi altissimi soprattutto nei periodi di lockdown più “pesante”. Resta comunque che il passaggio dallo shopping dal vivo, o analogico, a quello online o digitale, non sarebbe esistito se le persone non fossero state gradualmente diseducate al senso reale delle tradizioni. Questo dimostra una cosa sola, già assodata ed inequivocabile: tolte le dovute, e lodevoli eccezioni, gli esseri umani scelgono di percorrere sempre la via più facile; l’alternativa più allettante sarà sempre quella grazie alla quale l’uomo potrà percorrere più strada col minor dispendio di energie possibili.
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2 Comments
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